Psicologia

Freud: vita e opere

Scritto da Isabella Lipperi

Sigmund Freud, neurologo e psicoanalista austriaco, nonché fondatore della psicoanalisi, nasce il 6 maggio 1856 a Freiberg (Moravia) da una famiglia ebraica.

Fin da piccolissimo si distingue per le sue doti intellettuali che gli consentono di concludere con ottimi risultati il Ginnasio (lo “Sperlgymnasium”) ed iscriversi nel 1873 alla Facoltà di Medicina dell’Università di Vienna.

Nonostante sia un brillante studente, si laurea solo nel 1881, ma le sue ricerche approfondite sull’istologia e la fisiologia del sistema nervoso, gli permettono di ottenere, nel 1885, il titolo di libero docente nella medesima Università.

Decisivo nella sua formazione è stato l’incontro con il medico Jean M. Charcot, esperto di psicopatologia, che Freud segue a Parigi rimanendo affascinato dai suoi studi sull’isteria e le malattie del sistema nervoso. Trascorre poi un breve periodo a Berlino, per tornare nuovamente a Vienna e stabilirvisi definitivamente, a partire dal 1886.

Dal 1886 al 1891 si dedica alla neurologia clinica, adottando la suggestione iptnotica che approfondisce nel 1889 con Bernheim, a Nancy.

Altro nome importante che segna il percorso di Freud è quello di Joseph Breuer, medico di spicco nel panorama viennese e interessato allo studio delle malattie nervose. I due daranno inizio ad una proficua collaborazione che si interromperà successivamente a causa di divergenze di idee.

Nel 1895 viene pubblicata Studi sull’isteria, opera che segna la base di partenza della psicoanalisi.

Dopo essersi separato da Breur, Feud inizia una fase di autoanalisi, durante la quale applica il metodo delle libere associazione ai suoi stessi sogni, dando sempre più importanza al mondo dell’inconscio, legato a eventi e pulsioni dell’infanzia e animato da tensioni sessuali. È proprio quel mondo ad influenzare i pensieri, il comportamento e la vita dell’adulto. Dalla sua autoanalisi e dagli studi sui pazienti nevrotici, nasce l’Interpretazione dei sogni (1900), opera considerata fondamentale dallo stesso Freud.

Nel 1896 sposa Marta Bernays, che darà alla luce sei figli.

Nel 1902 diviene professore straordinario all’università di Vienna, e organizza, ogni mercoledì sera, una serie di incontri con un piccolo gruppo di medici e di studiosi interessati alle sue teorie. Ricordiamo tra i partecipanti della “Società psicologica del mercoledì” Paul Federn, Alfred Adler, Max Graf e Otto Rank. A partire dal 1907 si uniranno tra gli altri Karl Abraham, Carl Gustav Jung, Sándor Ferenczi, Ernest Jones, formando così il primo nucleo del movimento psicoanalitico, che evolverà nel 1908 nella Società psicoanalitica viennese.

Inizia una fase di grande divulgazione della psicoanalisi. Sempre nel 1908 viene pubblicata la prima rivista di psicoanalisi; nel 1910 nasce l’ IPA (International Psychoanalytic Association) di cui Jung è diretttore.

Al tempo stesso, però, cominciano a nascere i primi contrasti interni, tanto da determinare in alcuni casi delle rotture.

Le più significative sono quelle con Alfred Adler (1911), padre della psicologia individuale, e con Jung (1913), il quale, allontanandosi dall’IPA, fonda la psicologia analitica.

Freud è professionalmente e personalmente colpito da questi eventi, e reagisce ad essi intensificando le sue ricerche e realizzando numerosi saggi nei quali definisce e rafforza le basi del sue pensiero (come il concetto di inconscio, di pulsione, l’interpretazione del transfert e il complesso edipico).

Un’altra data importante è quella del 1920, quando Freud pubblica Al di là del principio di piacere, in cui rielabora la teoria psicoanalitica e introduce il concetto di pulsione di vita (Eros) e pulsione di morte (Thanatos). Questa svolta teorica sarà approfondita e sistematizzata in saggi successivi, come L’Io e l’Es (1922) e Inibizione, sintomo e angoscia (1925).

Inizia per Freud una fase di grandi difficoltà, come il peggioramento delle condizioni di vita a seguito della prima guerra mondiale, e una serie di lutti come la morte della figlia Sophie, in attesa del terzo figlio, e il nipotino Heinele, particolarmente amato da Freud. Infine, nel 1923 gli viene diagnosticato un tumore alla mascella e al palato, ed è per questo costretto a subire svariate operazioni.

Negli anni a seguire, Freud svilupperà dalle sue teorie psicoanalitiche una visione antropologica, utilizzando le sue ricerche in ambito clinico per interpretare i fenomeni della società. Ne sono un esempio le opere L’avvenire di una illusione (1927) e Il disagio della civiltà (1929).

Nel 1938, il diffodersi dell’antisemitismo e l’entrata in vigore delle leggi razziali, spingono Freud a fuggire dall’Austria e a rifugiarsi a Londra, dove vivrà fino alla sua morte, avvenuta il 23 settembre 1939.

Nei prossimi articoli esploreremo i concetti fondamentali della psicoanalisi.

Alcune opere consigliate:

L’interpretazione dei sogni (1899) ; Psicopatologia della vita quotidiana (1901); Totem e tabù (1913); Introduzione alla psicoanalisi (1915-1917); Tre saggi sulla teoria sessuale (1905); Al di là del principio del piacere (1920); Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921); L’Io e l’Es (1923); Il disagio della civiltà (1929).

Autore

Isabella Lipperi