Psicologia

La memoria dell’acqua e la vita intrauterina

Scritto da Cristiana Gallo

Sin dal principio, ossia durante tutto l’arco del suo sviluppo intrauterino, il feto memorizza ciò che la madre gli trasmette. Aspettative, desideri, sogni, modelli genitoriali, vengono trasmessi al bambino e da questi introiettati acriticamente. Alcuni ricercatori russi hanno scoperto che il DNA viene influenzato da specifiche frequenze ed hanno sottolineato come il codice genetico segua le stesse regole del linguaggio umano, a cui sembrerebbe sensibile.

Il corpo del feto, può essere programmato dalle parole, dalle emozioni e dai pensieri della madre?

Sullo sviluppo del senso dell’udito dell’orecchio del feto è di rilievo ciò che dice, A.Tomatis nel suo libro “La notte uterina”: è l’orecchio che scolpirà in un essere vivente il “Verbo” che s’incarna. Mentre tutti i rumori legati alla vita neurovegetativa della madre si propagano attraverso i tessuti e giungono al feto attraverso il liquido amniotico, la voce materna passa attraverso la trasmissione ossea.

La voce della madre avvolge e circonda completamente il feto con le sue vibrazioni che creano una composizione sonora sulla quale il bambino si modella.

Inoltre altre ricerche, ad opera del ricercatore giapponese, Masaru Emoto, autore del libro “La risposta dell’acqua” dimostrano con fotografie di cristalli d’acqua come tali cristalli siano diversi a seconda delle informazioni che l’acqua ha ricevuto.

L’acqua è sensibile alle emozioni e persino ai pensieri dell’uomo.

L’essere umano adulto consiste per circa il 70% di acqua, nello stato embrionale fino al 99%.

L’autore spiega che il nostro sangue dovrebbe scorrere come un fiume e purificarsi continuamente, ma invece ciò non accade a causa del ristagno di emozioni spiacevoli. Tale ristagno avviene già nel corso della vita prenatale.

Ogni costrizione o ordine va contro l’ordine naturale, dice l’autore.

L’acqua mostra in forma visibile l’energia della coscienza umana e delle parole.

Alcuni cristalli hanno forme meravigliose e riflettono la bellezza umana laddove hanno vibrato su parole positive ed amorevoli; altri presentano una forma deformata e riflettono il lato oscuro umano laddove le parole su cui i cristalli hanno vibrato sono state altamente negative.

Ciò vuol dire che se il flusso sanguigno trasporta la parola amore, ciberà le cellule di cristalli di intrisi di grazia e bellezza e il flusso potrà scorrere liberamente senza intoppi, permettendo così la purificazione continua. Ma se la parola sarà odio il feto sin da subito dovrà mettere dighe e barriere per proteggersi e difendersi dall’acqua che invece di portare vita e nutrimento porta distruzione.

Autore

Cristiana Gallo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio con il numero 15468. Psicoterapeuta ed Analista Bioenergetica specializzata in Psicoterapia Individuale e di Gruppo. Grafologa.
Conduttrice di Esercizi di Bioenergetica e Insegnante Yoga.