Psicologia

Il Mito di Narciso

Scritto da Cristiana Gallo

Il mito greco di Narciso ha come suo protagonista un bellissimo giovane, figlio della divinità fluviale Cefiso e della ninfa Lirìope, di cui tutti si innamoravano alla follia.

Lirìope alla nascita di suo figlio interrogò l’indovino Tiresia sul futuro del suo bambino e ricevette come risposta che il piccolo avrebbe vissuto finché non avrebbe conosciuto se stesso vedendo la propria immagine. Per tutelare il proprio figlio Lirìope tolse dalla sua casa tutti gli specchi e le superfici riflettenti.

Narciso passava le sue giornate sdraiato sui prati, osservando parti del suo corpo e compiacendosi di quanto gli apparissero belle. Così egli divenne fanciullo e nel frattempo rifiutava spasimanti di ambo i sessi continuando a passare le sue giornate tra l’ozio ed l’autocompiacimento. Egli era totalmente insensibile alle attenzioni altrui tanto da restare indifferente dinanzi al suicidio di Aminio che, dopo essersi dichiarato ed avere subito il suo rifiuto, uso proprio la spada che gli aveva donato per togliersi la vita.

Anche la ninfa Eco, (che precedentemente era stata condannata da Era a ripetere le ultime sillabe delle parole che udiva, poiché le sue chiacchiere distraevano la dea, impedendole di scoprire gli amori furtivi di Zeus), si innamorò di Narciso e anche lei venne dal giovane rifiutata. Fu tale il dolore di Eco per il rifiuto del suo amato che si ritirò nei boschi fino a scomparire e a poter essere udita solo come un’eco lontana.

A questo punto del mito compare Nemesi, Dea della giustizia e della vendetta che perseguitava i malvagi e coloro i quali non facevano buon uso dei doni avuti dalla sorte. E’ Nemesi a scandire i passi finali della sorte di Narciso già predetta da Tiresia. La Dea, adirata per la perdita di Aminio ed Eco, durante una delle tante giornate di ozio del giovane Narciso fece venire a questo una gran sete improvvisa.

Così Narciso si mise alla ricerca di un posto dove dissetarsi e trovato un laghetto si chinò per bere, nell’avvicinare il viso allo specchio d’acqua si vide riflesso e si innamorò di ciò che vide.

Egli resto a fissare il proprio riflesso godendo di tutti i suoi sguardi d’amore e i sorrisi corrisposti, ma ogni volta che provava a toccare il suo amato falliva sconvolgendo lo specchio d’acqua e  ritrovandosi bagnato e frustrato. Più all’oggetto del suo amore si avvicinava più questo si allontanava fino a scomparire.

Quando arrivò il giorno in cui comprese che era condannato a non poter esprimere la propria passione, Narciso entrò in uno stato di profonda disperazione che lo porto a struggersi in interminabile lamenti,  l’ultima parola da lui pronunciata fu “amore”, ripetuta da Eco.

Sulla morte di Narciso ci sono due versioni: secondo alcuni morì annegato cadendo nel laghetto a furia di sporgersi nel tentativo di toccare la sua immagine, secondo altri invece, angosciato dal fatto che non era riuscito a baciare l’unico essere al mondo che avesse mai amato, prese un pugnale e si uccise. Dal suo sangue nacque poi un fiore con delle macchie rosse al suo interno.

Quando le Naiadi (ninfe che presiedevano tutte le acque dolci della terra e possedevano facoltà guaritrici e profetiche) e le Driadi (ninfe abitatrici delle querce le quali vivono e muoiono con gli alberi che le ospitano sotto la loro corteccia) cercarono il suo corpo per poterlo collocare sul rogo funebre, trovarono vicino allo specchio d’acqua il fiore omonimo.

Infine, si narra che durante l’attraversamento dello Stige, fiume dei morti e porta dell’oltretomba, Narciso si affacciò sulle acque del fiume alla ricerca della sua immagine riflessa, ma non riuscì a scorgere nulla a causa della natura torbida e fangosa di quelle acque. Egli fu felice di non vedere la sua immagine poiché, si illuse, che il fanciullo che amava non era morto. Contento, immaginò il suo amato vivere ancora nel lago del bosco dei suoi sogni.

Autore

Cristiana Gallo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio con il numero 15468. Psicoterapeuta ed Analista Bioenergetica specializzata in Psicoterapia Individuale e di Gruppo. Grafologa.
Conduttrice di Esercizi di Bioenergetica e Insegnante Yoga.